lunedì, settembre 05, 2011


Title: Punto di fuga.

Il punto è sempre lo stesso: perdiamo un sacco di tempo per non essere noi stessi. Non possiamo essere noi stessi, sarebbe davvero la fine della società.
Non possiamo essere sinceri, perchè saremmo cattivi e taglienti. Non possiamo fare quello che vogliamo, poichè risulteremo offensivi.
Hanno sbagliato nel corso dei secoli a scrivere una morale che non ci appartiene, se, a quanto sembra, è così difficile rispettarla.
Siamo aperti a slanci passionali e siamo capaci di amore, sia a parole che a fatti. E non pensiamo affatto che sia debolezza, né quando riconosciamo l'amore né quando ne veniamo sopraffatti.
Ci piace essere succubi dell'amore, completamente anestetizzati al resto del mondo.
Vorremmo esserlo sempre, e questo ci condiziona.

Non sta a me fare considerazioni sull'amore, sulla vita e in generale sull'essere o non essere coerenti come persone rispetto al sentire comune.
Posso però esprimere il mio punto di vista sullo scollamento tra la direzione impostata e pianificata e la direttrice attuale. Un punto di fuga.

La mia giovinezza sta lasciando il posto all'entrata nell'età adulta. Un tempo alla mia età i giovani erano già vecchi, consumati dalla vita.
Oggi siamo in stand-by, pronti ad accenderci come gli schermi dell'ipad.
In stand by, perchè la società ha fallito i suoi obiettivi e noi siamo vagamente illusi che questo non sia vero. In stand by perchè non sappiamo interpretare i segnali di pericolo, nessuno ce l'ha mai insegnato.

Mi immaginavo diverso da adulto. Immaginavo sarei stato diverso, più adulto e meno me stesso.
Più capace di scelte e responsabilità, più coraggioso e meno emotivo.

Ricordo da bambino i discorsi dei grandi. Non mi appartenevano, non li capivo e in generale mi annoiavano. Troppo seri: io avevo solo voglia di giocare.
Oggi quei discorsi dei grandi non ci sono più: i grandi non fanno più discorsi da grandi.
Solo i vecchi sono rimasti vecchi, con le loro facce aspre.

Ci sono arti che sono tali solo per chi le pratica. Per tutte le altre persone sono vizi di persone annoiate.
Ci sono persone che appartengono all'umanità e persone che si nascondono da essa. Le prime sono le persone che osano e che vivono, le seconde sono le persone che temono e che sopravvivono, finchè dura.
Lasciamo spazio all'amore, che distrugga, sanifichi e purifichi tutto quello che trova e lasciamo spazio all'arte, intesa come qualsiasi forma d'espressione capace di farci sentire degli essere umani vivi. Ci sono parole, canzoni, libri, frasi dipinti, sculture, installazioni, occhi, labbra e movimenti che mi scuotono e mi rianimano, e che mi fanno capire che il futuro non sarà sempre un domani da posticipare.
Non si può rimandare la vita, non si può rimandare l'amore.

Se serve un punto di fuga, non cerchiamo una direzione, non la troveremo. Lasciamo tutto e partiamo muovendoci anche di un solo passo.