sabato, marzo 31, 2012



Indossavamo le maschere di noi stessi, ci sentivamo particolarmente alternativi.
Sapevamo usare l'avverbio assolutamente nel modo corretto.
E quando sbagliavamo, lo facevamo apposta, per sentirci integrati.

Anche le comete hanno il loro bel daffare, per attirare l'attenzione, in un cielo così pieno, mentre i lampioni confondono i mezzitoni del giallo, mischiandoli con il bianco della polvere.

Anche un secondo può essere un momento lunghissimo, se ci passi attraverso a folle velocità, rischiando tutto quello che puoi rischiare.

giovedì, marzo 29, 2012

Mah, forse Dio, io di sicuro no.

martedì, marzo 27, 2012

Ad occhi chiusi, ad ascoltare lo sciabordio delle onde, mentre la notte si alza in punta di piedi a guardare il cielo.
Per poi immergersi lenti in una naturale quiete interiore.

Vorrei essere quella tazza di tè fumante, che scalda l'inverno.
Vorrei esserlo in special modo quando viene preparata inaspettatamente, con amore.

In quell'abbraccio durante la notte tra l'oggi e il domani, quando le nostre palpebre chiuse ci separano dal tangibile respiro lento del mondo che riposa, troveremo mai la forza di essere migliori?

Andare per tornare migliore.
Andare per fare un passo dopo l'altro, senza la frenesia che mi porta ad inciampare su me stesso.
Andare per essere un momento dopo l'altro, lungo un arco temporale molto più lungo.

Essere un segno, reversibile come il gesso, ma calcato forte forte a diventare traccia perenne.
Essere una linea che congiunge due punti e avere la consapevolezza di arrivare a destinazione.

Che poi, forse, non è nemmeno questo.
Credo sia più un discorso di tranquillità e serenità a dare quella sensazione di vita.

Per poi riscoprire il gusto della sfida e la ricerca degli obiettivi.
Il punto è avere nuovi traguardi, nuove mete, nuovi punti da congiungere.
Per poi fermarsi. E ripartire.

Mi sa che dormi.
Non ti voglio svegliare.
Non voglio violare quell'intima cortina di ferro che ti separa dal reale, non voglio sottrarti ai tuoi sogni.

Il preludio di un giorno nuovo, il guardarsi e toccarsi piano, i sorrisi che aspettano incroci vicini di labbra estatiche e gli occhi socchiusi, in un'immagine edenica.

lunedì, marzo 26, 2012

Abbiamo l'esigenza di provare empatia, entrare in simbiosi.
Essere capiti, a volte senza nemmeno fornire spiegazioni.

Una vibrazione ed un brivido che assieme si muovono sulla pelle.
Questa è la sensazione che si prova quando accade.

Pausa.
Di punto in bianco spegnere tutto e staccare.

M'insegni che è possibile, ogni volta che ti isoli nei tuoi lunghi silenzi.
Colgo la capacità di provare piacere nello stare da soli, il che non significa essere soli.

Io non ci riesco quasi mai.
Finisce che mi snervo in attese che mi infastidiscono.
Devo riempire il tempo, per riempirmi la testa di altro.

Sto bene da solo, solo quando percepisco di non esserlo.

E di giorno sono copywriter dei miei dialoghi interiori e di notte art-director dei miei sogni.

domenica, marzo 25, 2012



Se un uomo corre, può fuggire, scappare, rincorrere, inseguire.
Però se vedi solo quella sequenza o quel fermo immagine, non lo puoi capire.



Tutto è molto fluido.
Mi ci voglio invischiare fino al collo.

Quando capisci che ne potrebbe davvero valere la pena, non ci sono calcoli.

sabato, marzo 24, 2012

Disegnava tramonti sul mare, tutti quelli che si ricordava averlo emozionato, su carte da lettere consunte.
Poi spediva quei disegni, perlopiù a sconosciuti, appiccicando francobolli, collezionati scrupolosamente per un'intera vita.
A volte scriveva brevi componimenti, inneggianti alla vita, alla bellezza e all'amore.

La vita gli aveva dato tutto. Ne era cosciente.
A 85 anni le sue opere erano presenti nei più importanti musei d'arte contemporanea, amato donne incredibili, conosciuto persone interessanti e visto paesi mozzafiato.

Voleva regalarsi gratuitamente sperando che la vita potesse sorprendere persone disposte a farsi sorprendere dalla vita.

Se cerchi appigli, stai attento che non siano spine su gambi di rose.

venerdì, marzo 23, 2012

Avrei preferito due attimi anziché uno.
Ne avrei usato uno per capire com'ero.

mercoledì, marzo 21, 2012

Provo a stropicciare i miei sogni.
Dalle increspature nascono giorni più densi.

lunedì, marzo 19, 2012

Alla fine siamo come ponti che si gettano ad abbracciare il mare.
Siamo in bilico su trampoli, a scrutare il cielo.
In sospensione a prendere fiato, ad inseguire nuove onde, a raccogliere nuvole.

Lasceremo che tutto sia difficile da raggiungere e instabile da mantenere.
Nei nostri giorni migliori non avremo confini.
Nei nostri giorni più belli saremo come parentesi aperte, a rincorrere la vita, a tutto colore.

sabato, marzo 17, 2012

Costruiva specchi sui quali le persone non si potevano arrampicare.
Qualcuno però, incurante della cattiva sorte, li mandava in frantumi.

Mi disse: "A ognuno di noi serve un appiglio, una via di fuga e soprattutto non vedere la propria immagine nei momenti di difficoltà".

Sorrise.

"Non farti prendere dal panico: non vale la pena sprecare energie".

venerdì, marzo 16, 2012

Mi sembrava di essere in un film di Terrence Malick.
I miei pensieri come l'onnipresente voce narrante fuori campo, in un flusso continuo.
Un racconto intimo e incessante, più lungo del tempo.

I miei punti di connessione con la realtà, i miei occhi, i tuoi occhi, un crescendo.

E sentirsi come un pixel rosso in uno schermo, molto molto grande, nel momento in cui appare l'immagine di un cuore stilizzato.

E non rendersi conto che il tono della voce sale, sempre più, e tutto attorno l'aria sì satura di un'elettrica vibrazione, che continua a crescere, ancora e ancora, finché all'improvviso il silenzio.

Un bacio, questo sì, ad ammutolire i pensieri.

martedì, marzo 13, 2012

Mi spingo più su.
Adoro vivere quegli attimi di estatica bellezza dove il tempo si dilata e l'elasticità delle pareti diventa una compressione adrenalinica di gaudente vitalità.
La visceralità del mentre, vissuto da dentro, quando immerse e a contatto, le pulsioni trasfondono la realtà.
Il campo focale si fa indistinguibile, le immagini accese e sovrapposte.
Dove, come e quando non hanno ragione, il perché meno che meno.
La pienezza di un attimo è il totale, difficilmente frazionabile, anelato e auspicato per dare un senso di compiutezza alla vita stessa.

domenica, marzo 04, 2012

Non è vero che tutte le storie, canzoni, film parlano d'amore.
Ma quelle che ci ricordiamo sì.

Entro in punta di piedi nel mio Io più profondo.
Disegno e cancello fondali ai miei sogni per renderli sempre più belli.
Ci metto un sacco di colori caldi, perché scaldano il cuore e diffondono allegria.

Dissi a me stesso di non aspettarmi.
In fondo le attese mi hanno sempre snervato, specie quando ci sono io di mezzo.

sabato, marzo 03, 2012

Non avevo sonno.
Rimasi fermo fuori ad aspettare.
Nel silenzio ci fu un momento in cui, anche se il domani avesse avuto un cielo di un colore diverso, beh, sarebbe stato fantastico in egual modo.

Tutto si compie in piena libertà.

Non capivo l'andamento sinusoidale del mio umore.
Avrei preferito una linea dritta, avrei preferito evitare i picchi e le ricadute.
Il punto è che la felicità ti porta altissimo, forse troppo, dove tutto è fantastico.
Poi però quando cala, ti senti ingannato, da te stesso in primis.

La soluzione è molto semplice.
Non devi tenere duro. Te ne devi fregare, mi disse.

Mi incanto a guardare i profili tracciati dal sole.
I contrasti e le imperfezioni, le lievi differenze tra la realtà e le ombre nere dei dubbi.

Le incoerenti sfumature dal bianco al grigio sono trappole mentali, dove si possono rifugiare facili vie d'uscita.
Sta tutto in un gioco di luci, sta tutto in quanta voglia hai di vedere quello che hai di fronte.

I punti di fuga non sono spazi percorribili biunivocamente.