lunedì, maggio 01, 2006

Mi sento libero qualche mattina, quando aprendo gli occhi non penso subito alla giornata che devo affrontare, o meglio, a tutti gli impegni che già la riempiono e che la assillano.. Appena sveglio penso che potrei viverla diversamente, se solo ne avessi la forza. Ma è solo un attimo… Forse è il richiamo alla vita che ogni mattina mi ricorda che nel momento stesso in cui io sono nato, sono nato libero.

A volte mi sento libero quando lascio che una canzone particolarmente bella mi si insinui dentro, quando quelle parole, quelle note, quell’insieme melodico mi solca l’anima e mi ritrovo con gli occhi bagnati a fissare un punto dentro di me, dove il vuoto non è vuoto ma pura armonia. A volte sono libero quando sono felice, o meglio, ogni volta che sono felice sono libero, perché non mi serve niente, e appunto non dipendere da niente è una forma di libertà. Ma dura solamente un momento..

Talvolta mi sembra che noi tutti viviamo dentro un enorme bozzolo, come tanti bachi, senza la forza di perforare la seta che sofficemente ci avvolge e restiamo là, schiavi di quella fibra che da piccoli ci proteggeva e che da adulti ci soffocherà. Siamo una generazione di mancate farfalle, capaci di rinnegare la nostra stessa natura: meglio osare un battito d’ali libero controvento nel mondo inospitale che ci ospita che ritrovarsi con un paio di ali avvizzite in un bozzolo che ci stringe l’anima.

A volte mi sento pulcino dentro il guscio, e cerco con il becco di infrangere quelle pareti, ma non ci riesco, a volte…

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