lunedì, novembre 20, 2006

Non ho tempo di giocare con le parole. Oggi non ne trovo proprio. Ma siccome ne ho voglia, il tempo aspetta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Gianluca...succede....ma l'esperienza mi insegna che tutto ciò che tarda a verificarsi, è degno di farsi aspettare.

Che ne dici della parola "vespero"...ti ispira?

Né arte né parte ha detto...

si..anche se sono tra quelli che vogliono tutto e subito, rincorrendo col fiatone la novità e poi rimpiangono l'attesa, quel momento alterato in cui ancora niente è concreto e tutto può realizzarsi come no. sono figlio di questa società, dove il tempo ce lo fanno vivere come la vera risorsa scarsa, oltre la fisiologia del concetto e quasi slegato all'idea di vita.

molto evocativo il concetto di "vespero" il nome che si da al pianeta Venere, quando è visibile, sull'orizzonte ad ovest subito dopo il tramonto." mi piace l'idea dell'incertezza, della locazione in cielo e soprattutto del tramonto: adoro il vedo-e-non-vedo e il tramonto è sensuale per questo, non è giorno e vela la nuda notte...

a meno che non abbia altri significati, (in questo caso scusa la mia ignoranza e da buon curioso ti chiedo di fornirmi quello a cui ti riferivi)...o che tu non intendessi "vespro"

Né arte né parte ha detto...

si..anche se sono tra quelli che vogliono tutto e subito, rincorrendo col fiatone la novità e poi rimpiangono l'attesa, quel momento alterato in cui ancora niente è concreto e tutto può realizzarsi come no. sono figlio di questa società, dove il tempo ce lo fanno vivere come la vera risorsa scarsa, oltre la fisiologia del concetto e quasi slegato all'idea di vita.

molto evocativo il concetto di "vespero" il nome che si da al pianeta Venere, quando è visibile, sull'orizzonte ad ovest subito dopo il tramonto." mi piace l'idea dell'incertezza, della locazione in cielo e soprattutto del tramonto: adoro il vedo-e-non-vedo e il tramonto è sensuale per questo, non è giorno e vela la nuda notte...

a meno che non abbia altri significati, (in questo caso scusa la mia ignoranza e da buon curioso ti chiedo di fornirmi quello a cui ti riferivi)...o che tu non intendessi "vespro"

Anonimo ha detto...

A dirti la verità ... è stata la prima parola che mi è venuta in mente. Noto con piacere che ha funzionato. A dirtela tutta,"vespertino" una volta era la mia parola preferita...poi Bjork ci intitolò un'album...da allora sono in cerca di una nuova parola preferita....Ora tocca a te!

Anonimo ha detto...

In effetti esiste un altro significato di "vespero" ... giuro non ne avevo la più pallida idea prima di cinque minuti fa, ma sul dizionario Paravia vespero significa pure: insetto del genere Vespero, notturno, diffuso nella regione mediterranea, genere della famiglia dei Cerambicidi...penso che Cerambicido sarà la mia nuova parola (Stefan sghignazza come una bambina di 5 anni)
PS. detesto quando la punteggiatura viene usata per esprimere stati emotivi...a me piace descrivere esattamente quello che succede in tutto il suo squallore. E se la gente deve per forza usare la punteggiatura, che la usasse correttamente per indicare la struttura dei periodi in ordine alla subordinazione dei concetti espressi, o l'intonazione e le pause da osservare nella lettura di quello che scrivono...Mi scuso per quest'ultimo colpetto di acido perforante, condiviso gratuitamente sul tuo blog (sicuramente ti starai chiedendo perchè non uso il mio blog se devo disseminare veleno con cotanta veemenza)...Oggi è uno di quei giorni quando non sei malato...ma non stai per niente bene...
che mi annoio pure a digitare la mia password