martedì, gennaio 09, 2007

Il grillo parlante era completamente ubriaco. Distrutto dall’alcol. Cantava, anzi biascicava, qualcosa di incomprensibile. “Ma dove caspita eri finito? Ti ho cercato per ore…avevo bisogno di te, di un tuo consigl..MA COME DIAVOLO SEI RIDOTTO?! Sei in condizioni pietose… e tu dovresti essere la mia coscienza?”gli dissi con insolenza e rabbia.
“Senti, fottuto pezzo di legno” mi fece lui senza nemmeno alzare troppo il tono della voce ”io manco volevo essere la tua coscienza, l’ho fatto solo per un misero stipendio e un permesso di soggiorno, e per tuo padre, che mi faceva pena. Non mi hai mai ascoltato, hai fatto sempre di testa tua” continuava a parlare, mentre avvertivo l’odore del suo alito pestilenziale ”umiliandomi e considerandomi come un povero cretino, oltre a fare esattamente l’opposto di quel che ti dicevo! E per una volta che non sono stato al tuo fianco, brutto imbecille di un burattino, vieni pure a farmi la predica?”. Mezzo passo in avanti, o meglio, di sbieco, per poi riprendere ”Sai cosa ti dico… io con te ho chiuso. Quando vedi la tua amichetta vestita di blu, sì.. dai… la fata, dille che mi sono licenziato…e che non mi cerchi più. Buona fortuna... Io me ne torno nel Paese dei Balocchi!!!”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come ci sei riuscito?
Cosa ti ha ispirato?
Sostanze illegali?... no, vero?
Quanti sinonimi esistono per dire... geniale?

Né arte né parte ha detto...

davvero troppo gentile!
comunque niente droghe, niente di niente... è uscita per caso...

Anonimo ha detto...

“Senti, fottuto pezzo di legno” è strepitoso!
Questa rivisitazione collodiana trasversale è veramente molto "sfiziosa".
Ciao D

Né arte né parte ha detto...

sta povera coscienza che si ribella...