lunedì, settembre 24, 2007
venerdì, settembre 21, 2007
Title: Paradise. He was crazy.
Title: Put the papers in order.
Title: United Color by né arte né parte
Uno stesso frammento. Non sapevo cosa farmene. Un secondo dopo ero imbarazzato dalle alternative.
La scelta è un momento della crescita, una fase non trascurabile.
Uno stesso frammento dà vita a multipli percorsi. Un frammento è pura vita che prende forma, un seme nella terra dove, a seconda del terreno, cambia il frutto.
Pubblicato da Né arte né parte alle 7:27 PM 0 commenti
giovedì, settembre 20, 2007
Title: Waiting for...
L'arcobaleno e l'aquilone,
un filo,
un gioco di luce
e un semplice pezzo di cielo.
Basta. Può Bastare.
Pubblicato da Né arte né parte alle 8:11 PM 3 commenti
venerdì, settembre 14, 2007
Title: I don't Know...
Lei cercava qualcosa di diverso: un punto di svolta, non un vicolo cieco. Un sorriso. Anzi, più di uno.
Pubblicato da Né arte né parte alle 8:05 PM 0 commenti
giovedì, settembre 06, 2007
Title: Me, myself and my cognitive complexity
Comunque è tutto sufficientemente ironico! Solo che non c'è tanto tempo... Mi perdo solo e soltanto per qualche minuto.
Non ho molta voglia di pensare, stasera.
Pubblicato da Né arte né parte alle 10:02 PM 0 commenti
domenica, settembre 02, 2007
Title: A simple (and due) Tribute to Yves Klein #1
Title: A simple (and due) Tribute to Yves Klein #2
Partì, così... verso sé stesso. Una vita senza virgole, molto lineare,le tre, quattro certezze sui cui far ruotare il resto. Inevitabile uno strappo, dentro. Fece finta di niente, inizialmente.
Poi si rese conto che non poteva continuare a scivolare sulla vita, propria e altrui, con il sorriso,senza lacerare la superficie, destinata al contatto con le persone, per quanto resa sapientemente liscia nel corso degli anni.
Non è che avesse rimpianti. Era senza protezioni. Quello che era prima ora non andava più bene. Semplicemente.
Il suo Io, si risvegliò da un lungo inverno di transizione per una nuova primavera, ancora senza certezze.
Pubblicato da Né arte né parte alle 2:47 PM 1 commenti
sabato, settembre 01, 2007
Title: We prefer to watch, not partecipate.
Risulta difficile capire il limite stesso delle parole: me lo vedo, il senso, restare sospeso e latente a metà altezza.
Spesso capita di superare quel limite: le parole diventano schegge di vetro lanciate da una mano ferma e precisa.
Dire quel che si pensa è una qualità e un pregio, ma il modo, diavolo!, il modo in cui si espone il proprio pensiero diventa troppe volte una fionda con la quale far male, consapevolmente, alle persone.
Tutto, o quasi, si può dire, ne sono certo, senza ferire chi si ha davanti. O senza lasciare graffi sulle spalle: spesso infatti si diventa incredibilmente sinceri quano bisogna attaccare qualcuno non presente.
L'alibi della sincerità, in questi casi, è solo un palliativo.
Pubblicato da Né arte né parte alle 1:02 PM 0 commenti