lunedì, agosto 01, 2011


Title: Empty boxes are fulfilled by dirty images.

Non era stato mai granché ordinato. Preciso e metodico nel lavoro quanto pigramente indolente nei confronti di tutto il resto. Forse per rigetto.
Stava cercando un vecchio numero di una rivista musicale, dove ricordava di aver letto di un gruppo di cui proprio non ricordava il nome. In quel momento era una sfida.
Le pile di mensili ormai ricoperti da polvere avevano la capacità di moltiplicarsi e saturare una stanza che solo due anni prima era talmente vuota ed essenziale da sembrare un ambiente di design.

Nella confusione della ricerca incespicò in una vecchia custodia di cd. Riconosceva bene quella custodia. Era inequivocabilmente legata alla vecchia macchina, dove l'impianto stereo era costituito da un vecchissimo sinto-lettore dotato di caricatore cd. La macchina era un catorcio ma quell'impianto era sempre stato un punto d'orgoglio per la qualità del suono.

Controllò il contenuto della custodia. C'era veramente di tutto. Gli veniva da ridere. Non avrebbe più ascoltato quella "roba", ma comunque era parte di un lui del passato prossimo.

Scorse velocemente i titoli dei cd, scritti a pennarello ed alcuni ormai sbiaditi. Trovò perfino la prima compilation masterizzata da lui, contenente vecchie canzoni dei Green Day, RHCP, Nirvana e Pearl Jam.

Poi trovò quel vecchio cd e si mise davvero a ridere.
Aveva tra le mani l'unica copia del primo demo, con le prime 4 incisioni in cui lei cantava. Quanti anni erano passati? 9, 10 anni? Boh! La scritta "demo V1" in pennarello indelebile nero rievocò vecchi contatti gettando un ponte nel tempo.

Non poté resistere, e dopo aver controllato che la superficie inferiore del cd non presentasse graffi profondi, lo inserì nel lettore ottico del Mac.

Partì la musica, aumentò di due tacchette il volume e si mise a sedere.

Ricordava perfettamente sia l'incisione di quel demo e l'emozione del primo ascolto, che il periodo dei concerti per e post incisione.
Lei seduta sullo sgabello, col microfono in mano, nei locali della zona. Quante volte le avevano chiesto di mettere la minigonna su quello sgabello, così da scoprire quelle splendide gambe. L'unica volta che mise una minigonna, e nemmeno troppo corta, lui si ricordò di come tutta la platea maschile si godette lo spettacolo sperando che il vestito si arrampicasse un po' più su, o di un accavallamento più audace. Lei sapeva che lui, anche se non lo dava a vedere, la voleva in minigonna, ma tutta per lui. Per quello il suo look da concerto era magliettina stretta con scollo a v e jeans.

Quattro canzoni per circa quattordici minuti di poesia in musica. Due canzoni di una bellezza pura, da ascoltare e riascoltare. Altre due valide, anche se non così ispirate. Più di maniera, meno impattanti da un punto di vista sonoro. Ma quella voce non si poteva ignorare, troppo calda e suadente.

Ascoltò due volte l'intero cd e poi estrasse il cd, senza copiare le tracce su itunes.
Lo ripose nella custodia dei cd.

"Chissà se canta ancora".
L'aveva rivista un paio d'anni prima, casualmente in un negozio d'abbigliamento. Che imbarazzo per entrambi. Lei col pancione, al settimo mese, solo un anno dopo che si erano lasciati.

"Spero di sì, era troppo brava". Sistemò la custodia nell'armadio.

Click. Sentì la serratura scattare. La sua ragazza era rientrata dal lavoro.

"Ehi..Bentornata! ..Come stai?" le chiese. "Tutto bene.. ma sono stanchissima..ho bisogno di vacanze!" rispose lei, lasciandogli il sapore delle labbra sulle sue, a seguito di un fugace bacio.

1 commento:

Clipping Path ha detto...

it was really excellent post!
thanks a lot for sharing with us :)