martedì, gennaio 17, 2012

Tornassi indietro ti parlerei di più. Ti parlavo mandandoti messaggi e scrivendoti email, per sapere come stavi. Sono qua attaccato al cellulare e pc a vedere se arriva qualche segno da te.

Penso a quanto ci devi essere stata male. Però mi piacerebbe conoscere tutti questi aspetti, perché è vero che avevo lasciato andare il nostro rapporto su binari statici, ma perché penso troppo tra me e me le cose e così facendo sembra che non mi accorga di niente o che non ci pensi. Dovevo dirtelo che mi pesava non vederci durante la settimana, invece di chiederti timidamente ogni tanto se ti andava di vederci. Invece non te lo dicevo. Cercavo di fare altro e riempire il tempo. Su questo ho sbagliato. Poi mi sono impigrito e ho ceduto alla stanchezza. Su questo il lavoro è stato una mazzata forte. Poi gli orari diversi, ma che potevo benissimo far collimare in qualche modo. Tante piccole cose che ho sbagliato. Non te lo dico più per espiare una colpa, ma perché so che ho sbagliato. È tremendo, lo so che tante cose io le abbia capite solo ora. Lo so, sei arrabbiata con me per questo. Hai ragione d’esserlo. Perché anche se ti ho sempre trattata bene, queste cose ti ferivano, e per te questo significava non essere rispettata. Non ti bastavano i messaggi, i sabati e le domeniche. Non ti bastavano le vacanze. Non ti bastavano i regali. Volevi il quotidiano, volevi vivere con me la vita, che io fossi più presente. Era un tuo diritto. Non pensavo ad altro, anche se sembravo assente. Quando ho cercato di rimediare, perché da un anno a questa parte ti chiamavo di più, ti cercavo di più, sono diventato pressante. O meglio, questo era quello che mi dicevi. Questo mi ha spiazzato, perché non sapevo più cosa fare. Cercavo di fare una cosa migliore e peggioravo la situazione. Forse hai ragione che questa crisi doveva venire prima, molto prima. Ci avrebbe aiutato. Mi avrebbe aiutato.

Ci sono tante cose che ho sbagliato. Tante le ho capite troppo tardi. È come se mi avessi tolto un tappo e aperto gli occhi.

Non sapere quanto durerà questa pausa è un macigno che mi piega. Sai che non so aspettare nemmeno quando devo darti un regalo. Sto stringendo i denti. Mi pare di essere in attesa dell’esito di una visita e con l’animo rassegnato ma il cuore colmo di speranza. Non so se mi ami più. E questo fa davvero tanto male.

Perché se ho sbagliato tanto, sono comunque pronto a ricominciare partendo dal sentimento che provo e da errori che non posso più commettere. So bene che se mi concederai una nuova chance, non posso fallire o non ti vedrò più per sempre.

Scusa se ti scrivo ancora, ma davvero, non riesco a cancellarti e per quanto io mi imponga di stare lontano da te, non ci riesco. So che faccio peggio a scriverti, perché così facendo vedi che non riesco a stare senza di te. Ma è così.

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