domenica, febbraio 05, 2012

Quelli erano gli attimi che ciclicamente tornavano.
Guidava piano, la sua auto morbidamente accarezzava l'asfalto e lo isolava dal freddo pungente.
In quel momento l'inverno se lo sentiva dentro, e lo destabilizzava.
Si sentiva sotto un metro e mezzo di sole, pronto alla primavera, a 10 centimetri dalla felicità più vera.
Si sentiva che quei raggi di sole avevano già messo in circolo nuova linfa, nuova vita.
Però quei raggi di sole, che lui aspettava e credeva fossero lì per lui, per qualche motivo che non afferrava, sembravano ritirarsi.

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