giovedì, febbraio 09, 2012

Usciì sul terrazzino della mia nuova casa.
L'inverno non mollava la presa, ma quella sera la morsa del freddo era un pò meno tenace.
Stavo per rientrare, quando fui colpito da due ragazzi, che mano nella mano si stavano avvicinando alle rispettive automobili, parcheggiate giusto sotto il terrazzino.
Indugiai ancora un momento.
Lui aveva più o meno la mia età, sulla trentina. Lei invece sembrava più giovane.
Si fermarono in un punto in cui potevo vedere entrambi e nel silenzio sentire qualche strascico delle loro, poche, parole.
Si baciarono e si abbracciarono in un abbraccio totale, davvero stretto. Scrutai i loro occhi nel momento in cui si allontanarono leggermente.
Vedevo la felicità nei loro occhi, nello specchiarsi in sguardi di reciproca richiesta.
Lei lo baciò ancora. I loro lineamenti sfumarono.
Quando i contorni dei loro volti tornarono nitidi, riusciì a vedere meglio il viso di lei: un sorriso magnetico e due occhi vispi che chiedevano di non essere delusi. Dovevo ammettere che era proprio bella. Si capiva bene che era innamorata del ragazzo, ma da quel che potevo capire, qualcosa la tratteneva ancora, nonostante i baci e l'attrazione evidente.

Nonostante il freddo non riuscivo a muovermi. Non volevo essere motivo di disagio, non volevo rovinare quel loro momento. Mi trovavo in un certo senso a tifare per loro.
Il loro trasporto, e il fatto di non riuscire a staccarsi, erano segnali inequivocabili.

Avevo vissuto diverse volte qualcosa di simile negli ultimi tre anni, dopo la fine di una lunga storia.
Ma quei due ragazzi, i loro sguardi e i loro corpi parlavano un linguaggio diverso.

"Sei felice?" gli chiese lui. Lei lo guardò ed annuì. Lei aggiunse qualcosa, che io non riusciì a capire.
Qualcosa che turbò per un attimo il ragazzo, perché i suoi occhi si tinsero per un istante di un colore meno brillante.
Si strinsero più forte, ma non sentivo più i loro discorsi.

Tornai dentro, approfittando del passaggio di un'altra automobile.
Continuai a guardarli da dietro la finestra. Vidi che si baciarono.

Se avessi potuto, avrei detto al ragazzo di fidarsi di quei baci e degli occhi di lei.
Qualsiasi cosa lei potesse aver detto era evidente come il suo sguardo era lo sguardo di una ragazza innamorata.
Allo stesso tempo, avrei spronato quella ragazza a vivere quei momenti fidandosi del suo cuore.

Tornai in cucina. La ragazza di cui ero innamorato e con cui stavo uscendo non mi aveva ancora risposto al messaggio, che le avevo inviato oltre tre ore prima. Non capivo. Ogni volta che arrivava un sms speravo fosse lei, ma così non era.
Spensi il cellulare. Non avrebbe risposto e non aveva senso sperarci, anche se questo mi faceva stare male.
Forse avrei dovuto raccontarle di quei due ragazzi innamorati.
Magari avrebbe capito.

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