venerdì, giugno 16, 2006


E il vento ci porta via,

mentre attorno tutto cambia

in principio di metamorfosi

e leggero il respiro del cielo

quando segue il nostro umore.

E ti sento anche se non ti guardo,

perché spezzerebbe il labile filo dei miei discorsi

il tuo sorriso eventuale

a cadenzare le mie parole.

E rimarrei a fissarti,

a scrutare i tuoi occhi,

a regalarmi sfumature

perché i colori non li distinguo

quando nell’iride tuo si perdono.

E quando sento la tua voce

percepisco straniamento

e anche il vento si volta,

ti bacia

e l’aria viene a mancare.

Dura un secondo e tutto si ferma.

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