domenica, giugno 04, 2006

“sai che potrei capirti..” se ne esce fuori così, dopo dieci minuti di imbarazzante silenzio, in cui entrambi eravamo abbastanza in difficoltà.

“ah, sì…e cosa te lo fa pensare?” scandisco le parole, rivolgendole uno sguardo denso: azzecco l’intonazione e il tempo, o almeno così mi sembra; appoggio il bicchiere al tavolo con un movimento lento per enfatizzare il tutto.

“…ho un debole per gli stupidi…e li riconosco a pelle”

...

Detonazioni in corsa,

mi fermo e implodo

nelle mie pause.

Battiti innescano

convulsioni che scuotono

micce inesplose,

riattivate dalle vibrazioni.

Chiudo gli occhi,

ma ormai sei dentro me,

colmi il vuoto

del mio labirinto mentale,

come una dolce melodia

ti insinui,

e ormai sono pervaso

di te.

No, non disturbi,

sei già qui,

mi rendi felice,

non mi tradire.

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