“sai che potrei capirti..” se ne esce fuori così, dopo dieci minuti di imbarazzante silenzio, in cui entrambi eravamo abbastanza in difficoltà.
“ah, sì…e cosa te lo fa pensare?” scandisco le parole, rivolgendole uno sguardo denso: azzecco l’intonazione e il tempo, o almeno così mi sembra; appoggio il bicchiere al tavolo con un movimento lento per enfatizzare il tutto.
“…ho un debole per gli stupidi…e li riconosco a pelle”
...
Detonazioni in corsa,
mi fermo e implodo
nelle mie pause.
Battiti innescano
convulsioni che scuotono
micce inesplose,
riattivate dalle vibrazioni.
Chiudo gli occhi,
ma ormai sei dentro me,
colmi il vuoto
del mio labirinto mentale,
come una dolce melodia
ti insinui,
e ormai sono pervaso
di te.
No, non disturbi,
sei già qui,
mi rendi felice,
non mi tradire.
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