giovedì, giugno 29, 2006

È una luna, ma non cerca più un suo pianeta. È un satellite che se ne và per la sua strada. Ma una volta anche lei ne aveva uno suo, di pianeta, solo che si stancò di ruotare attorno senza riconoscenza. Poi aveva tanta voglia di vedere l’universo, di vedere le stelle da un’altra prospettiva, perché ormai non ne poteva più di unirle in cielo, con la fantasia, a formare le costellazioni. Prese e partì. Di notte. Mentre il pianeta dormiva. Non incontrò nessuno per molti molti anni. Una mattina si ritrovò sulla sua superficie un piccolo essere, diceva di essere un principe, che si fermò per un solo giorno. Prima di partire, verso sera, dopo aver percorso tutto il pianeta senza trovare niente, urlò: “ma non c’è proprio nessuno qui?!?”. La luna voleva rispondere, chiamarlo, dirgli “Ehy, piccolo essere che dici di essere un principe, sono qua, sotto i tuoi piedi” ma non sapeva parlare, non aveva voce. Così la luna iniziò a piangere, ma a dirotto, perché non sapeva come fare, voleva parlare, rispondere, ma non sapeva come; e intanto piangeva e pianse così tanto che dal punto più alto della crosta lunare un piccolo rigagnolo d’acqua, sempre di più, sempre più forte iniziò a sgorgare; nel giro di qualche minuto si formò una cascata, maestosa, incantevole, magnetica.Il piccolo essere, che diceva di essere un principe, sbalordito, iniziò a gridare “Grazie! Grazie! È lo spettacolo più bello che io abbia mai assistito.” Poi si chinò a bere. “Ci dev’essere un mare sotterraneo. L’acqua è salata”. Poi il piccolo essere, che diceva di essere un principe, si chinò, baciò la terra ed estrasse dalla tasca un piccolo sacco. Andò sul punto più alto della luna, soffiò sul piccolo sacco e tanti piccoli sementi si sparsero nell’aria e cadderò per terra. La luna non era molto grande e in breve tempo tutta la superficie ne fu ricoperta. “Bene” disse il piccolo essere, che diceva di essere un principe. “Tu – e lo disse puntando gli occhi verso terra, rivolgendosi alla luna – mi hai regalato lo spettacolo più bello che io abbia mai assistito. Voglio contraccambiare. Questo sacco contiene la vita. Io te la regalo”

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