martedì, agosto 22, 2006

Ore 16.30. La voglia di studiare questo pomeriggio è equiparabile alla fede religiosa in un ateo: assente. (Qualcuno afferma di averla vista spaparanzata sulla spiaggia di qualche località esotica a godersi il sole e il mare… vi prego se la vedete - la mia voglia di studiare intendo, non la fede dell’ateo - ditele di tornare presto: mi serve!!). Ho bisogno di un buon caffè. Ma non ho per niente voglia di prepararmelo. Bar? Sì dai, ci sta. Mi sistemo ed esco. In auto Julian Casablancas con i suoi Strokes continua a ripetere che non ha niente da dire. Mi associo Julian! Entro in bar, il solito ormai da anni. “Ciao! Mi fai un caffè liscio, per piacere?”. Mi siedo. Gazzetta. Solite notizie: l’Inter non si smentisce mai… in ogni trattativa di mercato è coinvolta: mah! Sorseggio il caffè “…sicuramente il migliore in zona!”penso, mentre leggo distrattamente l’intervista rilasciata da un noto calciatore. Si apre la porta, alzo gli occhi: è entrata una ragazza.“carina, veramente carina” la guardo, senza farmi vedere. Mai vista prima, me ne ricorderei altrimenti. Ordina un caffè al banco, lo consuma, poi esce dal retro. Dopo un po’ rientra e mi chiede se ho da accendere “No, mi spiace, non fumo” rispondo “non importa, grazie lo stesso..” Sorride. “caspita che viso!”. Si rivolge al cameriere che gentilmente le porge un Bic verde . Esce nuovamente. “mica male la tipa”, mi fa lui “no, anzi! Proprio bella!” rilevo io. Occasione ghiotta. Esco. “ciao, scusa, sbaglio o ci siamo già conosciuti?” butto lì, chiaramente mentendo, ma d’altronde bisogna pur rompere il ghiaccio. “beh, sì che ci siamo conosciuti…non dirmi che ti sei dimenticato il mio nome…”. Panico. “Houston, abbiamo un problema!” dentro suona un allarme generale: figuraccia in arrivo. “beh… no… ecco, io, no….è che sei cambiata… forse…ma non dirmi che sei proprio tu?”provo disperatamente a rimediare. Fa una faccia stupita, poi scoppia a ridere. Non capisco. O meglio sì: evidentemente mi ha preso in giro.”non ci siamo mai visti prima…vero?!” le chiedo con fare quasi sommesso. Lei scuote solo il capo, mentre continua a ridere.”non in questa vita almeno!” replica lei, mentre la sua risata fa da sottofondo alla mia vergogna. “..Mi presti l’accendino?” le chiedo. “…Ma… hai detto che non fumi?!” mi guarda con fare in parte interrogativo e in parte divertito. “ infatti…mi serve solo per bruciarmi vivo…all’istante!”. Scoppia a ridere nuovamente, questa volta mi lascio trascinare anch’io.
“Ci sediamo…?” mi fa lei. “Volentieri!” penso io, mentre sorridendo, annuisco e sposto la sedia.

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