domenica, ottobre 29, 2006

L’opera di papà è stata censurata a una collettiva paesana. Troppo provocatoria: poteva creare disturbo.

C’è sempre tempo per stupirsi. La nostra società ci concede ancora questo.

L’aspetto più ironico è il fatto che l’opera, una gabbia di rete verde elettrosaldata con all’interno una bandiera italiana, buttata via dopo i festeggiamenti estivi per la vittoria del titolo mondiale, si chiama, nemmeno farlo apposta, “libertà”.


In un tempo in cui la televisione ci ha sedati e ha sdoganato qualsiasi tipo di volgarità basta un’opera d’arte per scandalizzare. Non so se compiacermene o amareggiarmene.

5 commenti:

Né arte né parte ha detto...

il link per chi volesse leggere direttamente il punto di vista di mio papà, l'autore dell'opera:
http://macomunquesia.blogspot.com/2006/10/libert-la-bandiera-stata-recuperata-da.html

Anonimo ha detto...

E' inaudito. Ma che paese e' il vostro? anzi il nostro?

Anonimo ha detto...

e per le opere di Maurizio Cattelan allora cosa devono fare? impiccare in piazza l'artista?
peccato che certe cose succedano proprio in piccoli paesi.

Giorgio Soffiato ha detto...

Lanciamo un pò di word-of-mouth in tema?

Né arte né parte ha detto...

si può parlare per ore, giorni, mesi, anni di un'opera d'arte. apprezzarla o rigettarla. ma non censurarla.

nei piccoli paesi esiste ancora la paura di deviare dal pensiero borghese. la provocazione è troppo. ci sono opere d'arte incredibili anche in manifestazioni paesane. solo che andare a vedere Cattelan, non capirlo, intimamente disprezzarlo, ma dire agli amici di aver visto una sua installazione è un conto. apprezzare un'opera di un illustre sconosciuto è un altro. a livello locale poi il concetto di arte si ferma alla dimensione del ritratto o poco più. il surrealismo, le installazioni, le performance live non sono considerate.

l'arte oggi è comunicazione e raccomandazione. ma questa in un'ottica di business...e francamente è l'accezione più distante del mondo "arte".

l'arte ieri, oggi e sempre sarà un'interpretazione della realtà che fugge dalla dimensione quotidiana: è un punto di vista soggettivo, parziale e unico di una persona e della sua sensibilità: è l'espressione massima della personalità di un uomo.