venerdì, dicembre 01, 2006

(4)

Per due giorni non avrebbe pensato ad altro. Non aveva diritto di scelta semplicemente perchè non era lui a decidere. Si ritrovava distratto a provare i discorsi da fare, discorsi che si concludevano quasi sempre con una storpia e melensa dichiarazione d’amore. Si faceva quasi pena da solo.
Dignità, conservare un minimo di dignità
.
Si sentiva con lo stato d’animo di una squadra in vantaggio di 3 goal raggiunta e superata in extremis. La stessa sensazione. Consapevole che il 3-5 era solo questione di minuti. Non aveva parlato con nessuno di come si sentiva , e non voleva farlo. Preferiva tenersi dentro tutto e presentarsi agli amici con il solito sorriso, magari un po’ più stropicciato del solito e sperare che nessuno notasse niente. Parlarne a caldo non aveva senso per lui. Sarebbe stato solo un patetico sfogo. Ma che poteva farci? Anche se i sedici anni erano davvero lontani, a certe emozioni non ci si abitua mai. Si rendeva conto che non vi erano margini per tornare indietro, anche solo di qualche mese. Costruiva enormi castelli di sabbia in aria che si dissolvevano lasciando granelli dappertutto.
A volte analizzando il tutto da un’altra angolazione, si interrogava se fosse davvero possibile innamorarsi perdutamente di una persona di cui non lo era mai stato veramente fino in fondo. Si chiedeva se fosse il distacco a comprimerlo nel limbo denso nel quale stava immerso. E non gli sembrava possibile essere in una tale situazione per lei. Più ci pensava e più gli sembrava una beffa.

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