martedì, dicembre 05, 2006

(8)

Quella sera in auto le sensazioni si accavallavano. Riavvolgeva e rivedeva le immagini della serata appena trascorsa. Le interpretava con la mente. Le riviveva pensando di avere sbagliato a non dichiararsi. E se avesse provato a baciarla? Aveva notato un momento di esitazione quando avevano sciolto l’abbraccio. Ma non ne era sicuro fino in fondo, anzi, non ne era per niente convinto.

Guardava la strada e vedeva lei, anzi riusciva quasi, con uno sforzo d’astrazione a rivedere tutta la serata in terza persona: la mente montava le scene in diretta a velocità doppia o dimezzata, a seconda dei passaggi. Gli sguardi, le parole, i gesti, e ancora i sorrisi e le pause, in ordine sparso, sovrapposto, sfumato, nitido, sfuocato. Tutti i momenti nei quali avrebbe potuto dichiararsi li aveva sviscerati già un numero eccessivo di volte; al termine di ognuno, dopo aver messo in pausa l’immagine, pensava che era stato semplicemente un cretino a non aver nemmeno provato ad accennarle qualcosa. Tutte le parole non dette ora riaffioravano; tutte quante, in fila disordinata, spingevano e sgomitavano nella sua testa. Tutte quelle parole che si erano nascoste in qualche anfratto in bocca o chissà dove, ora si mostravano integralmente.

Un caos che solamente un innamorato respinto può intuire. Lui poi non era stato nemmeno respinto. La gioia avvertibile di lei per la sua nuova relazione, il fatto di sentirla così radiosa, questo l’aveva bloccato. È cinico da constatare, ma non era assolutamente felice per lei, a questa ipocrisia lui non aveva mai creduto. “Come si fa a essere felici in queste situazioni?” L’aveva bloccato l’orgoglio di sentirsi respinto, quel maledetto orgoglio lo aveva costretto a una resa anticipata, che a ragion veduta, risultava ancora più umiliante e amara di una sconfitta annunciata. Rimase una decina di minuti in auto da solo, una volta arrivato a casa, a sbollire un po’, ascoltando a volume sostenuto le canzoni più belle di “Out of time”.

Era alle solite: adesso avrebbe voluto parlarle, tornare indietro, fare qualsiasi cosa, davvero qualsiasi cosa pur di ottenere di nuovo il suo amore. Prese il cellulare e riscrisse più volte il messaggio. Alla fine le mandò un semplice”Grazie della serata. Sei più importante di quanto pensi per me. Buonanotte” poi scese dalla macchina ed entrò in casa. Dopo circa venti minuti lei rispose con un: “Anch’io ti voglio bene. Un bacio. Buonanotte”. Si impose di non scrivere nient’altro quando in realtà la voglia di telefonarle, tempestarla di messaggi e sentirla ancora non si era per niente placata.

Andò a letto e spense la luce.

In dormiveglia, la sua mente proiettava ombre sulla parete della razionalità che l’occhio scambiava per vere e proprie presenze: il sonno quando serve non interviene mai a cullarti con le sue soffici braccia.
In attesa che le palpebre assecondassero il bisogno primario di dormire era costretto a immaginare, in modo decisamente poco lucido, il domani senza di lei. “Non ti verrò più a cercare, no, non ti verrò più a cercare” si diceva e già realizzava come fosse una realtà difficilmente sopportabile. Un attimo dopo, invece, si trovava a pensare a come riconquistarla. Quella sera a letto, anche se non l’avrebbe mai ammesso, si rivolse pure a Dio. “Ti prego, Signore, fa che torni da me. Ti prego”. In quei momenti ci si aggrappa a tutto quel che può dare appiglio e si è disposti a promettere anche quello che non si può mantenere. In quei momenti gli argini della razionalità vengono spezzati dall’onda travolgente della passione. Quando il fiume è in piena, saper nuotare non è sufficiente.

4 commenti:

Né arte né parte ha detto...

grazie Ilaria...gentilissima come sempre

Anonimo ha detto...

Vai!!!! pure la preghiera......il lavoro, oggi, ha toccato la perfezione! complimenti Gianlù!

Anonimo ha detto...

Ho sbaglito a leggere... adesso sono curioso e mi toccherà andarmi a vedere tutto quello che è successo prima ;-)
Molto carino...
Saluti D

Né arte né parte ha detto...

grazieeeeeeeee!!!!! quasi commosso!!! (ho messo la foto con gli occhiali appunto per coprire gli occhi arrossati!!!)