mercoledì, dicembre 13, 2006

Alcuni treni passano una volta soltanto nella vita. Quante volte ce l’hanno detto. Da piccolo ero affascinato, incuriosito e al tempo stesso intimorito da questi treni, che, raccontavano i grandi, arrivano improvvisamente, si fermano in una non ben precisata stazione e ripartono. “Bisogna saperli riconoscere e prenderli al volo: poi non passano più”. Mi angosciava il fatto di non sapere se sarei stato in grado di riconoscerli. “Chissà quale fischio? Chissà quanti vagoni?”.
Per un bel pezzo entrambi abbiamo aspettato il nostro treno, nella stessa stazione, e lì ci siamo conosciuti, nell’attesa. Poi abbiamo fatto scelte differenti, una volta intravisto lo spettro di una cocente delusione. Io ho deciso di continuare ad aspettare sempre là, in quella stazione, convinto che prima o poi questo treno dovrà pur passare; tu invece mi hai salutato ed hai iniziato a camminare sui binari, convinto che il tuo treno sia già passato o non passerà mai e che quindi non ha senso aspettarlo ancora. Entrambi siamo consapevoli che stiamo coscientemente rischiando: io di consumarmi nell’attesa, tu di farti travolgere dal treno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

senza parole!

comunicazione di servizio: X lasciare un commento sul tuo blog io devo prima accedere al mio goggle account...lo fa solo con il tuo. Forse devi fare lo stesso tu, BOH non ci capisco una cippa!