Senza farmi vedere osservo le mie mani, mentre lui, con le sue, esegue virtuosismi facendole scivolare rapide sui tasti del pianoforte. Mi ritrovo a pensare, mentre la melodia – davvero intensa anche per chi, come me non ha la sensibilità di capire certa arte – satura la stanza, che le mie mani assomigliano incredibilmente alle sue, solo e solamente quando le sue sono ferme.
giovedì, febbraio 08, 2007
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2 commenti:
Ciao Gian... pensa che combinazione... parlo anch'io pianoforte nel mio ultimo post ;-)
Saluti D
ciao Diego! grazie della visita. Ho iniziato a leggere il tuo ultimo post, ma mi sa che me lo stampo e me lo leggo con calma, perchè mi sembra bello lunghetto..e poi ti faccio sapere!
(p.s: ma Neo_S che fine ha fatto? inizio a preoccuparmi!)
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