sabato, aprile 21, 2007

Iniziò a ridere…a ridere di gusto, pensando all’inganno del tempo, a tutti quei problemi che non ci sono e che alimentiamo solo per trovare una scusa a noi stessi, quando non vogliamo nemmeno provare a realizzare un nostro sogno.

Fu un qualcosa di davvero liberatorio convincersi che la vita non è poi sempre così complicata, di come le gabbie mentali siano sì delle trappole, se uno volontariamente ci si infila, ma di come solitamente abbiano pure pareti di cartone, nonostante le sembianze di un muro.

In definitiva, mentre lo stomaco continuava a vibrare per le risate, ebbe chiara l’immagine di sé stesso con in mano un secchiello, accanto a un immenso castello di sabbia, che, giusto in quel momento, iniziava a sgretolarsi, in mezzo al deserto
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