Al rallentatore le immagini sfrecciano, in un sogno dolce in versione acustica, dove trovo armonia e pace. Venature rosa in un cielo azzurro, ma tutto a pastello: niente è melenso, né troppo acceso. Non esiste il superfluo. Sto bene, mi accorgo che è una dimensione che non mi appartiene perché non riesco a leggere le parole, scritte con lo spray su un muro. Vedo un cuore, non c’è rumore. Passo avanti, oltre il muro, una strada, una panchina, mi fermo ad aspettare.
venerdì, agosto 18, 2006
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